Millerismo climatico

ragioni per lo scetticismo che resiste al Millerismo

I ghiacci artici estivi si scioglieranno entro il 2018

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Articolo pubblicato su Guardian il 21 agosto 2016

https://www.theguardian.com/environment/2016/aug/21/arctic-will-be-ice-free-in-summer-next-year

“L’anno prossimo o l’anno successivo, l’Artico sarà privo di ghiaccio”

Lo scienziato Peter Wadhams ritiene che la calotta del ghiaccio estivo nel polo nord stia per scomparire, innescando un riscaldamento globale ancora più rapido.

Peter Wadhams ha trascorso la sua carriera nell’Artico, facendo più di 50 viaggi in loco, alcuni in sottomarini sotto il ghiaccio polare. Gli viene attribuito il merito di essere uno dei primi scienziati ada ver dimostrato che la spessa calotta glaciale che un tempo copriva l’oceano Artico stava iniziando ad assottigliarsi e scomparire. È stato direttore dello Scott Polar Institute di Cambridge dal 1987 al 1992, e professore di fisica oceanica a Cambridge dal 2001. Il suo libro, Un addio al ghiaccio, racconta la storia di come ha svelato questa tendenza allarmante e descrive quali saranno le conseguenze per il nostro pianeta se il ghiaccio artico continuerà a scomparire al suo ritmo attuale.

In diverse occasioni tu hai affermato che il ghiaccio estivo dell’oceano artico potrebbe scomparire entro la metà di questo decennio [n.d.t. cioè entro il 2015]. Questo non è successo. Stai facendo l’allarmista?

No. C’è una chiara tendenza all’azzeramento della calotta estiva. Tuttavia, ogni anno gli eventi casuali possono dare una spinta alla copertura del ghiaccio o portarne via un pezzo. Tuttavia la tendenza generale è principalmente al ribasso. La maggior parte delle persone ritiene che quest’anno vedrà un minimo storico nella calotta estiva del ghiaccio marino dell’Artico. Penso che il prossimo anno o quello successivo sarà privo di ghiaccio in estate, e con questo intendo proprio che l’Artico centrale sarà privo di ghiaccio. Sarai in grado di attraversare il Polo Nord in nave. Ci saranno ancora circa un milione di chilometri quadrati di ghiaccio nell’Artico in estate, ma sarà compresso in vari angoli e fessure lungo il passaggio a nord-ovest e un po’ di costa canadese. Senza ghiaccio significa che il bacino centrale dell’Artico sarà privo di ghiaccio e penso che ciò accadrà nell’estate 2017 o 2018.

Perché dovremmo preoccuparci di un artico privo di ghiaccio in estate?

Le persone tendono a pensare a un Artico senza ghiaccio estivo in termini di semplice simbolo del cambiamento globale. Le cose accadono, dicono. In effetti, l’impatto sarà profondo e influenzerà l’intero pianeta e la sua popolazione. Un effetto chiave sarà il feedback di albedo. Il ghiaccio marino riflette nello spazio circa il 50% della radiazione solare che riceve. Al contrario, l’acqua riflette meno del 10%. Quindi se sostituisci il ghiaccio, che è più scuro, con l’acqua, che è più chiara, molto più calore solare sarà assorbito dall’oceano e il pianeta si riscalderà ancora più rapidamente di quanto non stia facendo attualmente.

Il ghiaccio marino funge anche da sistema di condizionamento dell’aria. I venti che arrivano dal mare sulle terre continentali come la Siberia e la Groenlandia non saranno più raffreddati mentre passano sul ghiaccio, e questi luoghi saranno riscaldati ulteriormente. Questi effetti potrebbero aggiungere il 50% all’impatto del riscaldamento globale che viene prodotto dall’aumento delle emissioni di carbonio.

Quali saranno gli effetti di questo aumento accelerato delle temperature?

L’aria sulla Groenlandia diventerà più calda e sempre più del suo ghiaccio si scioglierà. Sta già perdendo circa 300 chilometri cubi di ghiaccio all’anno. Anche l’Antartide si sta aggiungendo alla fusione. Di conseguenza, gli aumenti a livello del mare accelereranno. La previsione più recente del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) è che i mari saliranno da 60 a 90 centimetri in questo secolo. Penso che un aumento da uno a due metri sia molto più probabile. Anzi, è probabilmente il meglio che possiamo sperare. Potrebbe non sembrare molto, ma è davvero molto serio. Aumenterà enormemente la frequenza delle mareggiate in tutto il mondo. Potremmo essere in grado di alzare la barriera del Tamigi in Gran Bretagna, ma in Bangladesh significa solo che sempre più persone annegheranno.

Il riscaldamento globale è generalmente associato all’aumento della combustione di combustibili fossili e ai conseguenti aumenti dei livelli di anidride carbonica atmosferica. Ma è l’unico problema climatico che affrontiamo?

No, non lo è. Abbiamo anche il problema del metano. Gli scienziati russi che hanno studiato le acque al largo della costa hanno rilevato sempre più pennacchi di metano che gorgogliavano dal fondo del mare. Il motivo per cui ciò sta accadendo è strettamente connesso al riscaldamento del pianeta e alla contrazione delle calotte polari artiche. Fino al 2005 circa, anche in estate, avevi ancora ghiaccio marino vicino alla costa. Quindi iniziò a scomparire, cosicché per tre o quattro mesi all’anno l’acqua calda raggiunge le acque poco profonde, intorno alle rive dove c’è un terreno con ghiaccio perenne (permafrost) fin dall’ultima era glaciale. Ha iniziato a sciogliersi con conseguenze pericolose. Sotto il permafrost ci sono sedimenti pieni di idrati di metano. Quando il permafrost se ne va, si rilascia la pressione sopra questi idrati e il metano esce dalla soluzione.

Possiamo monitorare questo metano così come possiamo monitorare l’anidride carbonica?

Sì, possiamo misurare il metano su grandi aree usando i satelliti. Questi hanno dimostrato che i livelli di metano che erano stati abbastanza piatti per la maggior parte del secolo scorso hanno iniziato a salire e stanno accelerando, spesso con piccoli valori anomali sul grafico. C’è uno scienziato chiamato Jason Box che lavora in Danimarca per il Greenland Survey e chiama questi valori anomali “il respiro del drago”. Non sono misure causate da strumenti ingannevoli. Sono veri impulsi di metano provenienti da canali offshore.

Quanto è intenso il metano come riscaldatore dell’atmosfera rispetto all’anidride carbonica?

È 23 volte più potente. Tuttavia, il metano si dissipa molto più rapidamente dell’anidride carbonica. Viene ossidato in modo che rimanga nell’atmosfera solo per circa sette o otto anni. Al contrario, l’anidride carbonica rimane nel sistema climatico per circa 100 anni prima che finisca in mare e venga assorbita dalle creature che muoiono e sporcano i fondali marini. Almeno questo è quello che pensavano gli scienziati. Oggi ci sono molti ricercatori che pensano che l’anidride carbonica possa durare 1.000 anni nell’atmosfera.

Quindi, a lungo termine l’anidride carbonica sarà ancora peggiore del metano in termini di riscaldamento del pianeta, perché un singolo impulso di metano avrà un effetto disastroso, ma se c’è niente che lo segue, poi andrà via. Ma con l’anidride carbonica c’è un effetto cricchetto (ratchet effect, il cambiamento è irreversibile). Tutta l’anidride carbonica che rilasciamo bruciando combustibili fossili si accumula nell’atmosfera. Dobbiamo convivere con l’anidride carbonica del secolo scorso. Cosa ci dice ciò? Semplice: non esiste un tasso di emissione sicuro di anidride carbonica. Ecco perché sono pessimista sulla possibilità che per noi sia possibile ridurre le emissioni di carbonio.

Se non riusciamo a fermare le emissioni di anidride carbonica, cosa possiamo fare?

Alla fine, l’unica speranza che abbiamo è quella di trovare un modo per rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera una volta che è arrivata lì. Anche l’IPCC ha ammesso che dovremo trovare un modo per estrarre l’anidride carbonica dall’aria. Il problema è che non sanno come possiamo farlo. Lo schema preferito è noto come BECCS: bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio. In sostanza, pianti alberi e cespugli su vaste aree di terreno. Questi crescono, assorbendo l’anidride carbonica nel processo. Quindi si brucia il legno per far funzionare le centrali elettriche intrappolando, liquefacendo e immagazzinando l’anidride carbonica che viene rilasciata.

Sembra semplice. Funzionerà?

Sono un po’ sospettoso di questa tecnologia. Il BECCS avrà bisogno di così tanta terra per essere efficace. I calcoli suggeriscono che avrebbe bisogno dal 40% al 50% della terra arabile del pianeta per farlo funzionare sulla scala di cui avremo bisogno, e che non lascerebbe abbastanza terra per coltivare colture per nutrire il mondo o fornire case per una popolazione sostenibile di animali e piante selvatici. Altre tecniche, come la frantumazione e la diffusione sulle spiagge di rocce olivine, che assorbono l’anidride carbonica, semplicemente non aumentano di scala. Non funzioneranno, quindi dovremo trovare un altro modo per rimuovere direttamente l’anidride carbonica dall’atmosfera.

Per quanto posso vedere, questo intervento dovrà assumere la forma di una sorta di dispositivo in cui da un lato si pompa aria e dall’altro si ottiene aria deprivata di anidride carbonica. Si può fare, ne sono certo, ma al momento non abbiamo un tale dispositivo. Tuttavia, senza qualcosa del genere non riesco a vedere come affronteremo l’anidride carbonica che sta entrando nell’atmosfera. Dovremo fare affidamento su una tecnologia che non è stata ancora sviluppata. Questa è una misura dei problemi che ci attendono. Penso che l’umanità possa farlo, ma mi sentirei molto meglio se vedessi i governi investire in tale tecnologia.


Commento

“i mari saliranno da 60 a 90 centimetri in questo secolo. Penso che un aumento da uno a due metri sia molto più probabile”

Annotiamo questa ennesima profezia. Chi vivrà vedrà.

“l’unica speranza che abbiamo è quella di trovare un modo per rimuovere l’anidride carbonica “dall’atmosfera”

Quest’intervista è interessante perché, una volta tanto, Wadhams non si limita alle solite profezie di imminenti catastrofi (regolarmente smentite) ma si sofferma anche sul positivo, sui possibili rimedi concreti all’aumento di Co2. Peccato che poi tale principio di speranza sia subito demolito dal pessimismo e dai calcoli non incoraggianti sulla tecnologia BECCS – se volessimo fare i malpensanti, potremmo dire: e certo che la BECCS non può funzionare, altrimenti poi come la si terrorizza la gente? Ma non vogliamo fare i malpensanti…

Interessante anche la possibilità futuristica di un depuratore artificiale che possa estrarre la Co2 dall’aria. Oggi non abbiamo un tale congegno, ma ricordiamo che uno dei motivi del fallimento del malthusianesimo è precisamente la sua visione statica delle risorse disponibili e la sua sottovalutazione della capacità umana di innovare e migliorare il rapporto tra popolazione e risorse. E forse oggi l’allarmismo climatico si nutre anche di ciò che resta di quel pensiero malthusiano.


Correlati

https://bookshop.theguardian.com/farewell-to-ice.html

il libro di Peter Wadams

https://en.wikipedia.org/wiki/Jason_Box

Pagina wikipedia di Jason Box

https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Wadhams

Pagina wikipedia di Peter Wadhams

https://lanuovabq.it/it/i-ghiacci-artici-smentiscono-il-guru-di-rai3

http://www.climatemonitor.it/?p=41527

Articoli critici nei confronti di Peter Wadhams

https://en.wikipedia.org/wiki/Ratchet_effect

Effetto cricchetto: un evento che causa un cambiamento irreversibile

https://en.wikipedia.org/wiki/Bioenergy_with_carbon_capture_and_storage

BECCS (BioEnergy with Carbon Capture and Storage)

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