Millerismo climatico

ragioni per lo scetticismo che resiste al Millerismo

Le centraline meteo e l’occultamento dell’arbitrarietà

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Polemica sulle centraline meteo, sulla loro affidabilità come misuratori di temperatura, e conseguenze sul “millerismo” dell’allarmismo climatico.

Tra luglio ed agosto 2023, il senatore Claudio Borghi Aquilini (Lega) ha fatto via twitter sul suo profilo twitter una polemica sulle centraline meteo, mostrando foto delle centraline installate in vari aeroporti (Olbia, Firenze, Brindisi, Bari, Trieste, Lamezia) e contestandone la collocazione (eccezione positiva Alghero).

L’argomento di Borghi, esposto in risposta alle obiezioni nonché in questa intervista sul quotidiano La Verità, è sinteticamente questo: le centraline meteo sono posizionate in luoghi esposti artificialmente al caldo, dunque le rilevazioni sono inattendibili al fine di misurare la temperatura naturale del pianeta e provare che essa stia aumentando.

Polemica nella polemica, quella sulla stazione meteo dell’Osservatorio INAF (Istituto Nazionale Astrofisica) di Palermo, posizionata accanto a condizionatori nonché una cupola di rame. A luglio questo osservatorio ha rilevato valori record. Alle contestazioni l’osservatorio ha replicato difendendo la correttezza delle proprie misurazioni. Borghi controreplica tuttavia che il direttore dell’INAF è un avversario politico.


Successivamente (10 agosto), l’argomento è approfondito da un articolo di “Vincent Vega” ([1]) sul sito Atlantico Quotidiano

https://www.nicolaporro.it/atlanticoquotidiano/quotidiano/aq-economia/caldo-record-o-grande-inganno-ecco-perche-dati-e-confronti-sono-falsati/

clamoroso è il risultato di uno studio ([2]) del meteorologo statunitense Anthony Watts il quale, con i colleghi Sterling Burnett, James Taylor e Jim Lakely, ha condotto nel 2022 una verifica indipendente delle stazioni meteo del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration – Amministrazione nazionale oceanografica e atmosferica) in tutti gli Stati Uniti, scoprendo che il 96 per cento di esse non risponde agli standard di qualità imposti dal NOAA stesso, e che generano quindi dati inaffidabili e affetti da errori sistematici.

Per salvare capra e cavoli ed ovviare all’inquinamento termico urbano delle centraline meteo sorte in campagna e via via inglobate dalle città, il WMO prevede degli algoritmi di “omogeneizzazione dati” per tener conto delle mutate condizioni al contorno, ma questi sono oltremodo intrusivi e del tutto arbitrari: consistono, ad esempio, nell’aggiunta o sottrazione di un dato valore arbitrario di temperatura (∆t) a seconda della particolare configurazione oppure, ancora peggio, nello scarto dei dati non compatibili con una data baseline attesa.

(WMO = World Meter Organization, Organizzazione meteorologica mondiale)

Un commento all’articolo fa notare

Sicuramente lei conoscerà la classificazione WMO delle stazioni meteorologiche, sarebbe interessante farla conoscere ai lettori del blog. Solo stazioni di classe 1 sono classificate climatologiche. Purtroppo l’aumento delle temperature è comprovato al di là di ogni, legittimo, dubbio.

Incuriositi da questa osservazione, siamo andati a vedere la pagina wikipedia sulle stazioni meteorologiche. Sono nominate tre classi. Sono descritte le norme ONM

https://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_meteorologica#Stazione_a_norma_OMM

Per permettere che una stazione meteo rilevi dati definiti “corretti”, ovvero statisticamente coerenti, omogenei e consistenti con quelli delle altre stazioni meteorologiche per consentirne l’eventuale uso ai fini di indagini climatiche, occorre seguire precise norme di posizionamento della stessa, alcune delle quali convenzionali […]

In linea teorica non esiste un modello di stazione meteorologica perfetto per la rilevazione dei dati meteo esente cioè da errori o incertezze nella misurazione; esiste però un modello preso a riferimento in quanto considerato optimum nel senso che minimizza gli inevitabili errori di misurazione: tale modello di riferimento è rappresentato dalla capannina meteorologica regolata a sua volta dalle norme di posizionamento di cui sopra.

https://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_meteorologica#Climatologia

In ambito climatico i dati sono invece utilizzati per la caratterizzazione statistica del clima su un dato territorio attraverso l’analisi delle serie storiche e più in particolare quindi per lo studio, in fase di detection, di eventuali mutamenti climatici a scala regionale, continentale, emisferica o globale.

L’Organizzazione meteorologica mondiale ha stabilito di calcolare, per ogni stazione meteorologica ufficiale, i valori medi climatologici relativi alle precipitazioni e alle temperature massime e minime in base ai dati medi ricavabili dalle osservazioni effettuate nel trentennio di riferimento climatico 1961-1990. Tale parametro costituisce, pertanto il riferimento medio a cui vengono comparati i dati delle temperature rilevati quotidianamente e i bilanci mensili ed annuali, sia a livello termico che pluviometrico. […]

Secondo alcuni [non chiaro] i dati sul recente riscaldamento globale sarebbero corrotti da bias dovuto alla non completa e omogenea distribuzione delle stazioni meteorologiche sul globo nonché alla modifica dell’ambiente circostante (da rurale ad urbano) in cui queste stazioni si trovano subendo così il cosiddetto effetto isola di calore e per questo andrebbero corretti.

Non è specificato chi siano questi “alcuni” ([3]). Ma nella pagina wikipedia sul codice usato dalla World Meter Organization

https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_WMO

Sono elencate (tutte?) le stazioni meteorologiche italiane. Siamo andati a cercare le pagine delle stazioni meteorologiche a cui faceva riferimento Borghi nei suoi tweet. In tutte queste (Olbia, Firenze, Brindisi, Bari, Trieste, Lamezia) sono documentati i dati climatici registrati dalle stazioni.

Dunque deduciamo (ma senza conferma ufficiale) che queste stazioni sono proprio di classe 1, e i dati sono registrati anche ai fini climatici.


Allora bisognerebbe togliere le centraline meteo dagli aeroporti? Non necessariamente.

https://aeroporto.cafe/guide/perche-i-dati-metereologici-vengono-registrati-negli-aeroporti

Le pavimentazioni in asfalto assorbono e immagazzinano più calore rispetto alle superfici naturali. Pertanto, le alte temperature vengono emesse dalle pavimentazioni in asfalto convenzionali, rilasciando successivamente calore nell’atmosfera e contribuendo al fenomeno dell’isola di calore urbana (UHI). Anche per questo le zone circostanti di un aeroporto e sono preferite per la rilevazione delle temperature […] Le misurazioni della temperatura devono essere effettuate a circa 2 metri (6 piedi) da terra e l’oggetto che ostruisce più vicino non può superare il doppio dell’altezza delle centraline. I sensori di temperatura devono essere posizionati lontano da asfalto, cemento e altre superfici che tendono a irradiare calore. Altre attività umane che potrebbero influire sulle letture della temperatura devono essere tenute ben lontane dai sensori.

A leggere questa spiegazione, sembra addirittura che gli aeroporti siano migliori delle città per le rilevazioni della temperatura. Questo ha senso, a patto di scegliere il luogo giusto dell’aeroporto, ma per converso ci porta a dubitare dell’attendibilità di tutte le rilevazioni climatiche effettuate nelle zone urbane.


Dubbio

L’argomento per ora è classificato alla voce “dubbio” perché non abbiamo ancora la certezza che le misurazioni delle centraline meteo aereoportuali (o addirittura quasi tutte le centraline meteo del mondo!) siano del tutto inattendibili. Potrebbero anche essere leggermente imprecise, ma non al livello di invalidare totalmente la misurazione; oppure l’imprecisione potrebbe essere adeguatamente corretta dagli “algoritmi di omogeneizzazione dati” del WMO. Questo però porta ad ulteriori considerazioni.


Commento

Quando abbiamo descritto le caratteristiche del millerismo, abbiamo spiegato che una di esse è l’occultamento dell’arbitrarietà. La “profezia” oggetto della religione millerista si basa su di un calcolo, al cui interno alcuni fattori sono “fissi” perché vincolati delle premesse di riferimento (hanno solo un valore possibile), altri invece sono “discrezionali” (hanno più valori possibili e bisogna sceglierne uno) quando non addirittura arbitrari (non esistono criteri per stabilire il “miglior valore”, perciò si sceglie a intuito o secondo convenienza). Tuttavia l’attenzione dei fedeli è attratta dai primi anziché dai secondi, di modo che il risultato finale del calcolo, una volta accettate le premesse, appare “necessario”, “oggettivo”, “scientifico”, “comprovato al di là di ogni legittimo dubbio”.

Il problema delle centraline meteo rappresenta un valido esempio di tutto ciò. Supponiamo che il profano senta dire che è stata rilevata una temperatura media di 40° gradi. Se sa cos’è una media, giustamente egli pensa che 40 gradi sia la media tra diverse temperature locali, per esempio 39 e 41. Ma il profano prende per certi questi dati perché, pensa, se il termometro dice 39 allora è 39, e se dice 41 allora è 41. Il profano non sa (a meno che qualcuno non glielo dica) che quel 41 in realtà era stato rilevato come 42, ma siccome il termometro era vicino a una fonte di calore artificiale, l’autorità competente ha deciso che quel valore dovesse essere abbassato di 1 grado per poter essere usato ai fini del calcolo della temperatura naturale. Ma il profano, ove portato a conoscenza di questo dettaglio, potrebbe anche chiedersi: chi ha deciso che bisognava sottrarre proprio 1 grado? Perché proprio 1 e non 2 o 3? Quanti sono i termometri locali interessati da questa correzione?

Ecco dunque che un valore, inizialmente dato per “comprovato al di là di ogni legittimo dubbio”, diventa invece afflitto da un significativo margine d’incertezza, per cui il legittimo dubbio ci sta eccome. Ma questo il profano non lo sa, perché è difficile che la propaganda glielo dica. La propaganda gli dice solo “rilevati 40 gradi, il mondo sta bruciando” ed il profano, con fede, ci crede.


Correlati

https://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_meteorologica_mondiale

Pagina wiki WMO

https://public.wmo.int/en

sito ufficiale del WMO

https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/stato-dellambiente/valori-climatici-normali-di-temperatura-e-precipitazione-in-italia

pubblicazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)


Note

[1]

Chiaramente uno pseudonimo da “Pulp Fiction”

[2]

https://heartland.org/opinion/media-advisory-96-of-us-climate-data-is-corrupted/

Per correttezza bisogna rilevare che lo studio di Watts è stato pubblicato dall’ente Heartland Institute, un centro studi dalla reputazione controversa per le sue tesi che minimizzano gli effetti nocivi del fumo sulla salute.

[3]

Sarebbe il caso di modificare la pagina Wikipedia e aggiungere le informazioni che abbiamo riportato (ammesso che i moderatori lo permettano, perchè notoriamente Wikipedia è politicamente schierata).

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